Conseguenze giudiziarie per il condizionatore troppo rumoroso

Con l’arrivo dell’estate l’uso dei condizionatori diventa cruciale all’interno dei condomìni e l’offerta commerciale copre tutte le esigenze.

Tuttavia i consumatori devono privilegiare l’installazione di prodotti non solo efficienti , sotto il profilo energetico e di rendimento all’interno dei singoli locali, ma pure silenziosi , al fine di evitare spiacevoli contenziosi giudiziari. Invero, per l’articolo 844 Codice civile, le emissioni rumorose non devono superare la normale tollerabilità e se sono di entità tale da disturbare il riposo e le occupazioni delle persone possono assumere rilevanza penale.

La pronuncia della Suprema corte La Cassazione nell’ordinanza 17745/2021 ha dichiarato inammissibile il ricorso del titolare dell’esercizio commerciale , avverso la sentenza di condanna per il reato di cui all’articolo 659 Codice penale. Il ricorrente aveva installato un impianto di condizionamento le cui emissioni disturbavano il riposo e le occupazioni dell’abitante dell’appartamento confinante.

L’imprenditore lamentava l’ingiustizia della sentenza, poiché la stessa era stata emessa senza che fosse stato effettuato un accertamento tecnico che avesse dimostrato la relazione causale tra il funzionamento del condizionatore e i rumori percepiti nell’appartamento soprastante il suo esercizio. La prova dell’eccessiva rumorosità Pertanto il ricorrente negava che la rumorosità accertata nelle abitazioni limitrofe fosse stata causata esclusivamente dal suo condizionatore.

La Cassazione dichiarava inammissibile il ricorso poiché il ricorrente non si era confrontato con le motivazioni della sentenza la quale, attraverso accertamenti tecnici, aveva ricondotto la rumorosità, superiore alla normale tollerabilità, al funzionamento del condizionatore presente nel suo esercizio commerciale. Il giudice di legittimità affermava che, in assenza di vizi logici della motivazione, gli era precluso di sovrapporre le proprie valutazioni alle risultanze processuali e quindi non poteva accogliere la censura del ricorrente circa l’insufficienza e l’inattendibilità delle misurazioni rumorose operate dal Tribunale.

Inoltre alla Cassazione era precluso di valutare nuovamente le risultanze processuali , attraverso una diversa ricostruzione dei fatti, in modo da contrapporla a quella effettuata dal giudice di merito. Infine la Corte affermava che l’inammissibilità del ricorso precludeva la valutazione della prescrizione del reato, maturata successivamente alla sentenza impugnata, poiché il ricorso impediva l’instaurazione di un valido rapporto processuale.

‘art. 810 cc, possono formare oggetto di diritti.

Articoli correlati

Documenti dall’amministratore? Sì ma senza intralciarlo

L’accesso alla documentazione condominiale non può essere d’intralcio all’amministratore. Parola di Cassazione, nell’ordinanza 15996/2020. Il nuovo articolo 1129, comma 2, del Codice Civile preveda espressamente che l’amministratore…

Non è dato «sensibile» l’indirizzo dei condòmini non residenti

Ciascun condomino ha il diritto di accedere all’anagrafe condominiale Il tema del rispetto della privacy in condominio è sempre in primo piano ma ci sono dati che,…

Dissenso alla lite e successiva transazione: il condomino dissenziente non paga le spese del legale

Ciascun condòmino può chiamarsi fuori da una lite promossa dal condominio o intentata da altri nei confronti di quest’ultimo. Infatti, l’articolo 1132 del Codice civile riconosce al…

La chat condominiale serve per comunicare, mai per deliberare

In una società sempre più tecnologica ed interconnessa, che trova nelle nuove e multiformi potenzialità dei social media validi strumenti da utilizzare su più fronti, non si…

Il condominio che aspetta 10 anni a chiudere un vecchio debito non può rivalersi sui nuovi proprietari

La decisione dell’assemblea condominiale di rinviare la ripartizione dei debiti contestati dal condominio in sede giudiziale può comportare effetti pregiudizievoli per i condòmini, soprattutto in presenza di…

Dei debiti verso terzi rispondono solo i condòmini che siano tali nel momento in cui è sorta l’obbligazione

Il principio di solidarietà si instaura solo ed esclusivamente tra condòmini e quindi in caso di compravendita di un immobile l’acquirente è solidale verso gli altri proprietari…