Cessione e sconto in fattura

Via libera definitivo del Senato al decreto salva spese sul superbonus, stessa scadenza per i dati sui lavori in condominio. Sulle comunicazioni relative ai bonus edilizi i commercialisti incassano una doppia proroga. Sia per la comunicazione dei lavori in condominio che per i lavori per cui è stata scelta la cessione del credito e lo sconto in fattura si va verso una proroga dell’invio alle Entrate al 4 aprile. Le valutazioni in corso con l’Agenzia hanno portato, infatti, a una revisione “uniforme” dei termini dei due adempimenti, che sarebbero scaduti il 16 marzo (con slittamento automatico a lunedì 18 marzo visto che cade di sabato), rispetto a quanto ipotizzato in un primo momento.

Ma non solo, perché l’operazione prevede anche il tentativo di sganciare dalla comunicazione da parte degli amministratori di condominio le spese oggetto di cessione e sconto in fattura, proprio perché oggetto di un’altra trasmissione. Con qualche eccezione legata ai casi particolari. L’intero pacchetto (doppia proroga e “alleggerimento” dell’adempimento per gli amministratori di condominio) viaggerà su un canale amministrativo e quindi sarà confezionato con un provvedimento dell’agenzia delle Entrate. Il 4 aprile rappresenta una sorta di linea Maginot invalicabile per la cessione dei crediti perché le informazioni in ottica di andamento dei conti pubblici vanno trasmesse a Eurostat e per i bonus per i lavori in condominio perché entro il 30 aprile l’Agenzia deve mettere a disposizione la dichiarazione dei redditi precompilata.

Sulla doppia proroga il Consiglio nazionale dei commercialisti rivendica l’impegno nelle interlocuzioni dell’amministrazione finanziaria, per far comprendere l’esigenza di un maggior lasso temporale a disposizione dei professionisti e degli operatori interessati. A confermare che a fronte della richiesta avanzata dal Cndcec, sarà concessa la proroga al 4 aprile è il presidente Elbano de Nuccio, che sottolinea come il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo e i vertici delle Entrate abbiano «dimostrato, ancora una volta, attenzione per le istanze della categoria».

E, aggiunge il consigliere tesoriere e delegato alla fiscalità Salvatore Regalbuto, «la proroga richiesta dal Consiglio nazionale è necessaria per consentire ai colleghi e alle imprese loro assistite di esplorare con tempi più congrui la possibilità di individuare soggetti cessionari disponibili ad acquistare i crediti e per questo va accolta con particolare favore». Anche le modifiche di scadenza e contenuto sui bonus per i lavori sulle parti comuni consentiranno, aggiunge ancora Regalbuto, «di gestire entrambi gli adempimenti con tempistiche più agevoli».

I ritocchi al calendario arrivano proprio mentre il Parlamento si appresta a dare il via libera definitivo al decreto salva spese di fine dicembre (Dl 212/2023) che anche al Senato con un “clean sheet”, ossia con nessuna modifica approvata, come del resto già avvenuto nel primo passaggio alla Camera. C’è però un appello transitato in un ordine del giorno proposto dal Pd (prima firmataria Cristina Tajani) in commissione Finanze e accolto che chiede al Governo, comunque, di effettuare una valutazione sull’impatto delle modifiche (in senso più restrittivo) introdotte sul bonus barriere architettoniche. In particolare, l’appello è a valutare l’opportunità, sempre però «compatibilmente con i vincoli di finanza pubblica», di monitorare gli effetti applicativi della norma «per contribuire all’individuazione di soluzioni alternative a tutela delle persone con disabilità e delle famiglie che soffrono un profondo disagio sociale».

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